Francia, la sfida dei nuovi Usa

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La Francia è data come favorita per la vittoria finale ai Mondiali, una nazionale nella quale solo due giocatori possono dirsi di origini puramente francesi. Un movimento calcistico che stride con l’attuale situazione politica in Europa.

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Sono le nazioni rappresentate dalla Francia a questo mondiale: Martinica, Catalogna, Camerun, Spagna, Mali, Guinea, Angola, Algeria, Germania, Italia, Congo, Filippine, Senegal, Marocco, Guadalupe e Togo. 18 nazioni che ognuno di questi giocatori si porta nel cuore, alcuni anche con parentele insospettabili. Chiaro, non stiamo parlando (nella maggior parte dei casi) dei nostri oriundi, molti di questi ragazzi non ha mai conosciuto il proprio paese d’origine, ma è fondamentale per tracciare un paragone, specie con una nazione come la Croazia di cui solo 4 giocatori NON sono cresciuti nella Dinamo Zagabria.

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Nazione del mondo

È attraverso queste 18 nazioni, però, che possiamo capire al meglio la trasformazione dei transalpini e di come sono destinati, con i suoi pregi e difetti, a diventare i nuovi Usa, almeno a livello culturale. Come per gli Usa i motivi che spingono a scegliere la Francia come nuova casa sono i più vari: un rifugio politico, un’occasione per fare più soldi o, ancor più semplicemente, l’unico luogo in cui non provar la fame.

Questa giovane nazionale è di tutti e, a differenza di quello che dicono i media italiani, probabilmente sarà più tifata della Croazia in finale. Questo proprio per l’eterogeneità, i Bleus dalla generazione Zidane si sono trasformati sempre di più in una squadra di club, in grado di accogliere tante anime diverse al proprio interno. Paradossalmente se fossi in un maliano sarei più interessato a tifare Francia, dove gioca il mio Kantè, piuttosto di una nazione di bianchi che parlano un strana lingua.

Francia
Kylian Mbappè, uno dei simboli della nuova Francia è nato vicino parigini da padre camerunense e madre algerina

I nuovi Usa

La Francia di oggi assomiglia sempre di più agli Usa e porta in sé gli stessi problemi: periferie sempre meno sicure e sempre più simili a ghetti, uno modo di parlare tipico (il Verlain) e delle storie che si assomigliano sempre di più fra di loro. Domenica sarà però chiamata alla prova più grande: vincere.

Il test, come già detto prima, sarà di fuoco. Ad affrontarli, infatti, la nazionale meno varia che ci sia: solo 4 dei suoi giocatori non hanno fatto parte del settore giovanile della Dinamo Zagabria. Francia-Croazia sarà una prova decisiva per un nuovo concetto di nazione, Stato di cultura che scacci i brutti fantasmi che da sempre più tempo imperversano sulle nostre teste e sui nostri TG.

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