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21.02.17
La storia di un sognatore che non ha mai smesso di volare
Una promessa importante
È il 2006 e nella moschea di Sarcelles c’è un ragazzino magro, sembra addirittura denutrito, piange. Si chiama Riyad Mahrez. Il padre è appena morto e la madre è rimasta da sola a farsi carico della famiglia. È in quella moschea vuota che nasce un campione, prega e nel silenzio fa una promessa “Farò in modo che mio padre possa essere orgoglioso di me da lassù”.
Nel 2009 viene acquistato dal Quimper, una squadra semi-dilettantistica di infima divisione ma nemmeno lì trova spazio. il giovane Riyad però si ricorda della parola data 3 anni prima e non demorde. Nel giro di qualche mese diventa titolare inamovibile, scardinando tutte le idee del mister riguardo alla prestanza fisica.
La risalita di Mahrez
Il Le Havre lo nota e lo schiera da titolare inamovibile sia in primavera che in prima squadra, in 3 anni un totale di 120 presenze e gli occhi dell’OM e del Psg puntati addosso. La promessa inizia a compiersi.
Nel 2014 il grande salto con il Leicester che lo prende e lo porta in Inghilterra, la prima stagione in Championship segnata dall’esordio nelle Fennecs, la nazionale algerina, quella del padre, e dalla promozione in Premier.
L’anno dopo, nella stagione più combattuta di sempre nella vita del giovane Riyad è forse quella della consacrazione, secondo solo a giocatori come Fabregas e Tadic per occasioni create, salva quasi da solo le Foxes. Molti direbbero che è arrivato, che più di così il giovane giocatore di Sarcelles non può pretendere, tutti tranne lui che spera ancora nel miracolo.
L’anno del miracolo
Il prodigio arriverà quell’estate: Pearson esonerato e Ranieri nuovo allenatore. Il tecnico italiano lo vede e capisce le sue potenzialità, lo spinge a lottare di più e lo convince che è il suo talento è ancora tutto da scoprire, detto fatto. Nella stagione dei record è l’uomo che brilla di più in assoluto con Kantè e Vardy, altri uomini con delle storie da raccontare.
A fine stagione titolo e miglior giocatore della Premier, qualche mese dopo si aggiudica anche il titolo di miglior giocatore africano, con papà Ahmed che lo guarda dall’alto, con quel sorriso che gli riservava mentre giocavano insieme sulle colline di Beni Snous durante le sere di Ramadan.
La caduta
Quest’anno il Leicester va male, ha perso il suo motore a centrocampo, Kantè, e Vardy sembra spremuto fino all’osso, ormai sembrano tutti finiti, condannati, tutti tranne Riyad già a quota 9 gol e 4 assist fra nazionale e club, con ancora un futuro da scrivere, per un sognatore che non si vuole fermare, salendo fino in cielo, per reincontrare il padre, per rivederlo sorridere.
Tanti auguri Mahrez, sognatore venuto da lontano.
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