Palestina, il capolavoro di Joe Sacco

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Il fumettista maltese ci trascina nei campi profughi palestinesi della seconda Intifada, dove la normalità è tragica.

La Palestina per intero

Un reportage severo dettagliato delle condizioni dei palestinesi durante la seconda Intifada, Joe Sacco si avventura per tutta la Palestina andando alla ricerca dei suoi abitanti, del suo popolo. Quella che ci mostra è la realtà di tutti i giorni di chi quei luoghi li abita, compresi umiliazioni e sofferenze. Joe Sacco viaggia, da nord a sud spostandosi per campi profughi a villaggi ormai assediati dai coloni.

Un fumetto animato

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Ciò che più mi ha colpito di questa graphic novel è stata l’abilità di Sacco nel rendere tutti i personaggi tridimensionali. Non c’è un singolo uomo o donna, arabo o israeliano, che non abbia un tratto caratteristico o qualcosa da dire, sia come testa che come corpo. I personaggi sono molto fedeli alla realtà ed esprimono anche una fisicità innata. In questa graphic novel potremo immergerci a 360° nella Palestina, sensorialmente è incredibile. Pochissime volte mi sono ritrovato ad essere così coinvolto da un’opera scritta, specie da un fumetto, un lavoro incredibile.

Mai banale

Dalla prima all’ultima battuta Sacco non risulta mai banale, riuscendo ad inquadrare i vari pensieri senza banalizzarli o renderli monotoni. Naturalmente alcune cose si ripetono ma è la realtà dei fatti. Sacco non vuole creare qualcosa di nuovo ma vuole farti vedere quello che ha visto lui. Anche quando a parlare sono degli israeliani notiamo un’incredibile realismo. Naturalmente “Palestina” parla dei palestinesi ma l’autore non fa mai nulla per negarlo. Questo lo possiamo vedere anche quando, alla fine del fumetto, incontra 2 ragazze israeliane. Semplice, onesto e imparziale.

Edward Said risponde

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Ho apprezzato anche moltissimo di come l’opera, in un certo senso, si apra e si chiuda con Edward Said, uno dei più grandi letterati palestinesi del “900. Sacco durante il viaggio racconta infatti di come sia stato il suo amore per lo scrittore a spingerlo a visitare la Palestina. A fine libro c’è allora una postfazione dello stesso Said che ci tiene a ringraziare l’autore per la luce che è stato in grado di dare alla Palestina con il suo reportage. Spettacolare.

Palestina parla dei palestinesi, questo voglio specificarlo perchè è vero. Se siete forti sostenitori di Israele vedrete tante cose che mortificano Israele e che lo mostrano come un mostro. Ma è questo ciò a cui ha assistito Sacco e non fa niente per addolcirlo. Alla fine del fumetto Joe Sacco chiacchiera con 2 ragazze israeliane che gli dicono che sono “stanche” di sentire tutti queste cose su Israele, la speranza è che la smettano se sono “stanchi”.

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