Salah, il più umano d’Egitto

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Mohamed Salah, non solo il giocatore egiziano più forte di sempre, non solo un simbolo per l’Africa, è la parte più bella che l’Egitto possa offrire, è ciò che ti fa sentire orgoglioso di essere egiziano.

Umili origini

Non poteva che iniziare così la storia di Mohamed Salah, il più egiziano degli egiziani, nato in un paese in cui chi ha fatto la storia veniva dalla terra dei villaggi in riva al Nilo. Nasce a Nagrig, piccolo villaggio vicino a Basyoun, talmente importante che su Wikipedia la voce è presente solo nell’edizione anglofona e sostanzialmente ti dice che lì è nato Salah, probabilmente l’ha scritta un egiziano… Al liceo locale conosce quella che diventerà sua moglie: Magi Sadiq. La loro storia è tanto dolce perché, in un mondo in cui i calciatori vivono separati da tutto il resto, Salah ci dimostra costantemente che lui è vero figlio del suo popolo, probabilmente quello che manco a Mido, altro grande simbolo egiziano.

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Il più umano di tutti

Si potrebbe anche raccontare la “Storia di Salah” ma forse non gli renderebbe giustizia, la sua storia è tanto particolare proprio perchè è la più umana di tutte. “Un uomo che utilizza il suo talento per rendere felice la sua terra.” Basterebbe anche solo questo, i risultati sono tutti una conseguenza. Ciò che ci ha fatto innamorare di Salah è infatti la semplicità, quella di un ragazzo che ad ogni Ramadan torna a Nagrig per giocare con i ragazzini del suo villaggio. Quella di chi ha finanziato uno degli ospedali più importanti dell’Egitto proprio nel suo villaggio e che ogni volta che segna ringrazia il suo Dio e che ha chiamato sua figlia Makka proprio in nome della Città Santa.

Normale che abbia questi risultati, normale che sia riuscito a portare il suo Egitto ai Mondiali dopo 27 anni di assenza, impresa mancata persino ad Aboutreika, altro grande simbolo dell’Egitto calcistico. La differenza fra i due è stata propria l’appartenenza politica: Aboutreika è stato simbolo dell’Egitto e dei Fratelli Musulmani, Salah dell’Egitto e degli umili, a prescindere dall’opinione politica. Quando giocava Aboutreika lo faceva per i perseguitati, quando Salah gioca lo fa per il mondo intero.

Oggi l’ultima partita al Mondiale, sappiamo però che non ci smetterà di stupire: “Mr Salah ma come è umano lei”.

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